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Quando il calore e lafa
estiva sono insopportabili, i Castelnovesi, per lontanissima tradizione, fanno una corsa a
Bardella per dissetarsi colla fresca Acqua Solforosa. Ci venivano anche dai paesi vicini,
e vi si fermavano quelli che passavano in quei paraggi.
Era perfino esportata e si vendeva qui in paese in bottiglie. Sotto quel porticato
cera sempre chi aspettava il suo turno per accedere alla fresca fonte. Ora, si sa,
non si bada alla spesa; è più comodo comperarsi la Coca Cola o il Bitter. E poi tutti
hanno un frigorifero fornito di dissetanti.
Ma chi è andato questanno allAcqua Solforosa, ahimé, ha provato
unamara delusione: ha visto il cancelletto chiuso con una catena e un cartello che
vietava lingresso. Chi proprio non si arrendeva, passava furtivamente da un buco
della rete rotta, con suo rischio e pericolo, come chi va a rubare.
Ci sarà certamente un motivo per tenere lAcqua Solforosa in quella desolante
condizione di abbandono, ma è penoso vedere unaltro pezzo della vecchia Castelnuovo
che se ne va. Con vivo disappunto dei borghigiani, che non possono più portare alla bocca
il refrigerante bottiglione durante la mietitura o la fienagione. |
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