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Nell800 si chiamava Via S.
Rocco, poi Via Don Bosco alla beatificazione del grande educatore castelnovese; fu infine
denominata Via Roma, quando, al tempo del fascismo, ogni comune doveva intitolare la via
principale allUrbe.
Il tratto dopo la curva, già chiamato Via Torino, fu dedicato allo scienziato Guglielmo
Marconi, quando questi morì.
Ed è veramente la via principale del paese, non tanto sotto laspetto commerciale,
ma per il fatto che è lunica arteria che permette lattraversamento del paese
dalla parte bassa alla parte alta e viceversa, a meno che non ci si voglia servire di via
Caretto.
In questi ultimi anni si è alleggerito molto il transito per Via Roma per merito della
circonvallazione; di questa ne fanno uso i veicoli che intendono attraversare il paese per
andare oltre.
Quando il centro abitato era alla Fornaca (con le sue due arterie parallele Via Argentero
e Via Aliberti) la nostra Via Roma era solo un tratto della strada che scendeva verso la
campagna.
In seguito la strada, che da una parte portava verso Chieri-Torino e dallaltra verso
lAstigiano, divenne così frequentata e importante che ai suoi lati sorsero le
abitazioni fino alla capienza. Allora non cera chi curasse la struttura
dellabitato e si preoccupasse di cercare o creare una via alternativa.
Lattuale nuovissimo marciapiede ha una larghezza disuguale e questo dice che la via
è sorta senza neppure una linea di costruzione, ma solo a capriccio di ogni proprietario
del sito.
Oggi via Roma, conscia della sua importanza, ha acquistato decoro, anzi eleganza. In
questi ultimi anni le case si sono abbellite, e alcune, rinnovate; gli uffici e negozi
sono allaltezza degni della via principale del paese. La pavimentazione ora è
perfetta e i pedoni la percorrono con sicurezza.
In passato
Però allinizio del secolo...! Cera una pavimentazione di pietre disuguali,
allineate solo al centro per incanalare lacqua. Non cera la fogna e su quel
selciato dalle case adiacenti veniva gettata lacqua sporca senza alcun ritegno.
Era la norma. E cerano due salumerie, Rapelli e Roffinello, e una macelleria,
Bertagna, che alimentavano il ruscelletto perenne di acqua sporca e odorante. La salumeria
Bava aveva la scelta, essendo allangolo di due vie.
I ragazzi andavano e tornavano da scuola, indugiavano a giocare alle birille lungo la via
e spesse volte dovevano pescare in quel liquame per recuperare una pallina.
E nella via cerano il negozio del mulita e del magnin (larrotino e lo stagnino
per i non piemontesi) con lavoro sempre assicurato.
Il tipografo Ercole, più intellettuale che artigiano, spesso sostava sulluscio col
suo grembiule nero e conversava con i passanti.
Ma più che sulla via cera animazione nei cortili laterali ove avevano stallaggio e
sede i conducenti per Chieri (Giors) e per Torino (Brichet) e dove i salumieri e macellai
abbattevano e lavoravano i capi di bestiame. Il più animato tra i cortili era quello a
cui si affacciava il Ristorante dellOrso e lo stallaggio di Flip Ramello, i cui
cavalli, facevano il servizio di posta, trainavano la vettura di corsa fino a Villanova
stazione. E quel cortile era stazione di partenza e arrivo.
Oggi via Roma oltre che bella (e di questo va fatto merito ai vari negozianti e
proprietari) ha anche assunto una grandissima importanza per la presenza degli uffici
comunali. Quanta comodità per tutti e che risparmio di fatica il non dover più fare
quella ripida salita per trovare il municipio! |
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