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Anna Maria Pozzo Cuniberti

Si estende a sinistra della strada provinciale che collega Castelnuovo Don Bosco a Capriglio e comprende anche il Colle Don Bosco, (di cui si tratta in altra pagina).
L’abitato è sparso su alcune dolci colline ed è costituito da rioni dai nomi suggestivi: Munfrin, Bugin, Sot, Bric, Michebiun, Magnaval, Cascina lunga, Guarina, Pecà, Valgunguna, Rnenta, Caneuva...
Il nucleo principale, comprendente anche la casa in cui abitò Domenico Savio con la sua famiglia dal 1843 al 1852, è raggruppato attorno alla chiesetta dedicata a San Pietro. Vi si svolgono funzioni religiose nella festa dei SS. Pietro e Paolo, in quella patronale e in poche altre occasioni. Entrando nell’edificio, nella penombra, affiora alla mente la figuretta di un bimbo che, per sistemare il Messale sull’altare, doveva alzarsi in punta di piedi.
È qui infatti che il piccolo Giovanni Bosco veniva a servire Messa. Percorreva quella che adesso si chiama “Strada del Papa”, gli zoccoli ai piedi e tanti “Sogni” nel cuore. E da questa strada sembra veramente di abbracciare il mondo, tanto è pittoresco e vario il paesaggio attorno e vasto l’orizzonte.
Fino al giugno 1976, a Morialdo, ha funzionato la scuola elementare: cinque classi in un’aula. Gli alunni erano attenti e pazienti nell’attendere che la maestra, coordinando il lavoro di tutti, si occupasse di ciascuno.
Gli abitanti di vecchia data raccontano ancora storie magiche e strani incontri di “masche” e carrettieri sulla strada della Scaiota.
Negli ultimi anni Morialdo si è arricchita di numerose nuove famiglie e le case vuote si sono rianimate, ma le caratteristiche di questa frazione non si sono alterate: il luogo mantiene il suo fascino e la gente la sua affabilità.
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