Castelnuovo e le Alluvioni |
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A proposito di alluvioni facciamo
qualche riferimento su Castelnuovo e citiamo alcuni ricordi: il nostro paese
fortunatamente non può temere grande passaggio di acqua nel suo territorio, perché alle
sue spalle non cè un gran bacino idrico che possa procurare una grave minaccia; ci
sono infatti due piccoli corsi dacqua che scendono uno da Berzano e uno da
Albugnano, passando rispettivamente da Bardella e da Nevissimo.
Anzi i territori di questi due paesi dirigono nel Rio solo una parte della loro acqua
piovana, il resto si convoglia verso Casalborgone, Passerano, Pino
I due piccoli corsi dacqua si riuniscono alle porte del paese e formano un solo Rio,
nel sito chiamato La Croce. Eppure nel corso della mia vita (periodo
abbastanza lungo per una persona, ma brevissimo per Castelnuovo) ricordo caduta e
passaggio di acqua più abbondanti di quanto abbiamo visto qui in questi giorni, così
fatali per il Piemonte e per lItalia Settentrionale.
Ricordo alcuni violenti acquazzoni estivi, di forte intensità, ma di breve durata.
1) Un anno cadde una tale quantità di acqua che il Rio non la poteva contenere nelle sue
sponde e minacciò la proprietà del Veterinario, dei Picollo e dei Villata e si estese
nei prati sottostanti, dietro la costruzione chiamata Portici, ove ora sorgono case e
villette. Tutta la zona oltre il Rio era un gran lago.
2) Unaltra volta, dopo un violentissimo rovescio, abbiamo visto via Valdrocco
trasformata in un vero corso dacqua, alta mezzo metro. E dire che portava solo la
pioggia caduta nella valletta del Cascinotto e del Mondo. Lacqua era così impetuosa
che gli abitanti dei cortili fino al caffè Giardino si difendevano con assi e sacchi per
non essere invasi. E lacqua correva portando rami, mele e patate
e si
distendeva in piazza Dante.
3) E ancora: gli anziani ricordano che unestate la valletta che si chiamava la
Braida tra i Cafasso e Lampuia è stata invasa dallacqua, che rimase alta per
parecchi giorni, tanto che Alfonso Mecca tentava di remare dentro un arbi
(bigoncia) galleggiante. E le mie tre anitre rimasero beatamente in quellacqua
alcuni giorni, e infine tornarono in quattro; cera con loro una compagna di un
cortile confinante.
Ma finché è solo acqua, la lasciamo correre. Il guaio è che nei temporali estivi spesso
cè la grandine; e allora le coltivazioni vengono danneggiate o distrutte e chi ne
fa le spese è il contadino.
In questa ultima e gravissima alluvione non cerano coltivazioni in atto, ma
labbondanza dellacqua ha colpito allevamenti, case di abitazione e sopratutto
le persone. E noi di Castelnuovo, rimasti indenni, ci uniamo al lutto nazionale,
partecipando al dolore di chi è stato colpito con danni alle persone e alle proprietà. |
Castelnuovo e le Alluvioni |
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