I borghi Castelnovesi Indietro Ritorna a Elenco Racconti Avanti
Ogni città, ogni paese è diviso in rioni; a questa regola non sfugge neppure Castelnuovo. Sono tutti lì, uno accanto all’altro, alcuni più anziani, altri più recenti.
Si può dire senza fallo che la Fornaca è la parte più vecchia del paese, anzi il paese stesso deve essersi formato attorno al Castello della Madonna. La Fornaca occupa la parte più elevata del paese, è totalmente composta da vecchie case. È bello vedere come le vecchie famiglie castelnovesi, che vi risiedono o hanno avuto le origini lassù, sentano sempre l’orgoglio e il piacere di accostarsi a frequentare le funzioni che precedono la festa dell’Assunta. Lassù è più paese, direi che il paese è più famiglia.
Fanno corona alla Fornaca altri vecchi rioni: il Funtanass, la Fucina, Caretto e, più scostato, il Casotto. Avranno avuto il loro periodo di fervore e di attività, ora sono zone con scarsa popolazione, limitato passaggio di veicoli, assenza assoluta di vita industriale e artigianale.
Invece la vita ferve intorno all’arteria che collega i maggiori centri abitati e che passa nella parte bassa del paese, formando alle sue estremità i borghi Mulino e Piazza Dante, che in gergo paesano si chiamano Fund du leu (il fondo del luogo).
Sarebbe molto interessante sapere come e quando sono nate le denominazioni dei nostri borghi.
Ora sta nascendo un borgo residenziale sulle due sponde del Rio, ma è così nuovo che non ha ancora un nome, non è ancora stato battezzato, per ora c’e la tendenza a chiamarlo «Portico», ma la voce popolare sarà quella che avrà valore.
Sarebbe anche interessante sapere l’origine della festa patronale castelnovese; in quella occasione la parte religiosa si svolge presso la chiesa della Madonna del Castello e di S. Rocco, proprio nella ricorrenza della festa dell’Asssunta e di quella del Santo della carità.
I trattenimenti popolari e ricreativi rivestono sempre minor importanza, da quando si è estinto lo spettacolare gioco della palla col tamburello.
Si tramanda invece con successo la tradizione del cosiddetto «incanto» durante la novena della Madonna e dopo la Messa di S. Rocco e della Consolata.
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