I maneggi per comprare un
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Allora cera lusanza di
contrattare (marcandè); non si facevano acquisti senza tirare molto sul prezzo richiesto.
Il motivo era la mancanza di denaro ma soprattutto non si era soddisfatti se
non si contrattava un bel po.
Allora per fare una spesa di un certo valore si andava disposti e preparati a
marcandè. Cera un frasario tipico nel negozio di stoffa
dallambulante col negoziante di bestiame
Lunico negozio in cui non
si contrattava era la farmacia: tanto che se un negoziante teneva duro sul
prezzo gli si diceva: «Sei peggio di uno spessiari» (vecchio nome che
si dava al farmacista = venditore di spezie). Ora si ha solo più il coraggio di
contrattare con un povero marocchino.
Ma più che con le parole mi spiego con un fatterello comune a quel
tempo a cui ho assistito. I personaggi sono tre: Teresa la Suocera (Nora e
Madona) e il negoziante.
Suocera: «Se non lasciavi cadere il secchio nel pozzo questa spesa si poteva
risparmiare».
Teresa: «Credevo fosse ben agganciato invece è rimasto in fondo al pozzo».
Suocera: «Tu entra in negozio guarda un bel secchiello; ma attenta non dargli
tutto quello che ti chiede. Incomincia a contrattare; io vado a vedere i prezzi nel
negozio più sotto poi vengo a darti una mano».
Teresa: (al negoziante) «Vorrei vedere un secchiello e se mi fa un buon prezzo
».
Negoziante: «Eccoli di zinco di smalto
Son tutti belli e a buon
prezzo».
Teresa: (dopo attenta osservazione) «Prenderei questo se ci mettiamo daccordo».
Negoziante: «È bellissimo e forte. Vale dieci lire».
Teresa: (alzando le braccia spaventata) «Ah! Che prezzo! Niente da fare. Io
intendevo spendere
6
65
E poi non è che ne abbia un gran
bisogno ma sa un secchiello in più in casa fa sempre comodo».
Negoziante: «Per carità 6 lire! Costa di più a me lo giuro. Al massimo
posso fare 95».
E dopo tante parole e poche verità sono ancora lontani: una a 7 lire e uno a 9. Intanto
arriva la suocera che si informa della situazione pronta al suo intervento.
Suocera: «Uh che prezzo! E comè leggero! Lì sotto sono più belli e costano
meno andiamo» (e fa la mossa strategica di uscire tirando la nuora).
Suocera: (rientrando con la nuora) «Andiamo si faccia bravo siamo sempre qui
a comperare da lei. Il mese scorso ho comprato la scopa ho poi ancora bisogno di una
corda per il pozzo; se ci tratta bene non ci rimette. Facciamo 75. Va bene?».
Il negoziante fa resistenza poi cede un po finché arriva a 85. E
suocera e nuora dopo essere uscite e rientrate in negozio altre due volte infine si
accordano sulle 8 lire e 20 centesimi (4 soldi). Ora a turno con la testa nel secchio
guardano verso la luce per vedere se cè qualche spiraglio.
Poi la suocera: «Ma siamo sicuri che non perda? Non vorrei portare a casa un secchio che
goccioli; con quel che si spende!».
Negoziante: «Proviamolo» (e va in cucina mette un mestolo dacqua nel secchio
e in presenza delle due donne lo inclina in modo che lacqua passi sulle
saldature da ogni parte).
Finalmente la suocera paga e conta le 8 lire e tenendo il ventino sospeso in mano
come ultimo tentativo dice: «Però questi 4 soldi me li poteva proprio levare».
Negoziante: «Le assicuro che non posso. È tutto il mio lavoro».
Che risate si farebbero oggi Natta o Marcello e tutti i presenti se si sentissero fare con
insistenza la proposta di uno sconto! Ora si sceglie la merce si paga quello che
segna la calcolatrice
con tanti saluti e sorrisi. |
I maneggi per comprare un
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