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I Nostri Missionari - Padre Pino Bargetto

Bentornato, caro don Pino Bargetto.
E' venuto a casa mia don Franco. Così, parlando parlando, il discorso è caduto sul tuo ritorno in Italia, caro don Pino.
E proprio ieri l'altro passando davanti alla "Società" ho incontrato tua nipote che, conoscendo l'amicizia che mi lega a te, mi ha fatto vedere la tua ultima e recente fotografia.
Ero curioso di rivederti, dopo lunghi anni, sapendoti ormai ultraottantenne, almeno in foto, in un incontro personale.
Non ti nascondo che attorno ai tuoi occhi sempre vispi e carichi di intelligenza e di bontà, ho scorto i segni di tanta fatica e operosità in terra d'Africa.
Una vita per intero spesa in missione!
Don Franco mi ha invitato a scrivere due righe per il Bollettino Parrocchiale per darti il Ben Tornato fra noi, e tratteggiare la tua figura, direi, così singolare!
Questo invito mi ha subito esaltato… la motivazione non manca…ma mettendomi con la penna in mano… mi sono accorto quanto sia arduo il compito.
Un uomo piccoletto sei tu, caro Pino, ma gigante di statura morale.
Lasciamelo dire, senza offesa alla tua grande modestia. Ti ho conosciuto e ammirato fin da bambino (abitavamo nello stesso rione) e credo di conoscerti quanto basta per definirti così.
La tua storia ricca e intensa di tanti significativi episodi, dovrebbe essere narrata per intero in un libro, perché Castelnuovo forse non sa che i suoi grandi e avventurosi personaggi non appartengono solo al passato.
Fra tanto squallore dei tempi moderni in cui si propone solo il guadagno e il piacere come scopo della vita, vi è ancora, visibile, palpabile, chi ha creduto nel dono totale di sé per "l'altro", per… gli altri, bianchi o neri che siano.
Ora il mio intento di presentarti ai castelnovesi e di tratteggiare la tua figura di missionario non può certo esaurirsi in dieci righe.
Ho tanti ricordi di te, come brevi flash fotografici, che risalgono pure a tempi ormai lontani, quando eravam giovani contadini studentelli, ai tempi di don Nizia per intenderci (implacabile e terribile educatore di ben altri tempi!…), ho ricordi di quando partisti per la guerra (40 - 45), ho ricordi dei tempi in cui, come" trasgressione" giovanile andavamo con altri amici, di notte fonda, nella vigna a mangiare grappoli d'uva prelibati, al chiaro di luna, ecc. ecc.
Ricordi quante storielle simpatiche della nostra gioventù?
E ancora con l'occhio della memoria ti vedo sul palco del teatrino parrocchiale, dopo le celebrazioni della tua Prima S. Messa, a salutare e ringraziare commosso i tuoi compaesani in festa ed annunciare la tua volontà determinata di partire missionario per l'Africa.
Anni "50", andare missionari in solitudine fra i neri … del Tanganika! Non in discoteca dalle parti di Rimini o in vacanza alle Bahamas.,.. o a montare le tende al mare, con gli amici… No, tutt'altra scelta: totale, definitiva!
Io, più giovane, tremavo per te e ti seguivo con la fantasia e tutto il mio affetto, in questa avventura, a quei tempi antesignana e impossibile e, ammirato, pregavo per te perché non incontrassi ma nella savana, leoni cativi e affamati.
Lì, in mezzo a questo discorso, ci sarebbe anche da soffermarci sui ricordi del tuo precedente terribile servizio militare durante la 2 Guerra Mondiale… fino alla micidiale ritirata dalla Russia…
Tu, caro Pino, in quell'occasione tragica, salvasti non solo la tua pelle, ma anche quella di tanti tuoi amici, reduci grazie alla tua capacità e sagacia, cosa che forse, pochi castelnovesi conoscono.
Miracolosamente tornasti ancor giovane dalla Russia ed ora torni, carico del peso di troppi anni ma tanti meriti, dalla Tanzania; ma il solco che hai scavato seminando semi della fede e dell'amore è un solco che è partito e fa ritorno a Castelnuovo, paese onorato per tanto coraggio e altruismo di un suo figlio.
Il grande Cardinal Massaia, mitica figura, anch'essa di queste terre, ha ancora figli emuli che negli anni 2000 hanno saputo costruire un pezzo prezioso di storia africana.
Grazie don Pino, carissimo amico mio, mai dimenticato.
Spero che non ti risucchi il "mal d'Africa ", ma ora tu rimanga qui con noi e così, guardando indietro ci possiamo gdere insieme la visione della pellicola della nostra vita trascorsa, prima che arrivi la fatidica parola… "the end".
        don Vico Cavallo

Suor Laura,
in attesa che Addis Abeba le rilasci il visto di entrata, sta masticando un bel po’ di inglese e si sta allenando ad andare in missione anche in bici. La seguiamo nei suoi intinerari, nell’attesa di una data definitiva.
Auguri!.

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