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Parole del Parroco

Il Giubileo comincia… quando finisce!

Ti rendiamo grazie, o Padre per il dono del Giubileo del 2000: è stata una carrellata di occasioni di grazia e di rinnovamento.

Con Natale 2000 cominceremo il Terzo Millennio della venuta di Gesù, Sal-vatore unico della storia dell'umanità.

Penso che sia utile per la nostra comunità raccogliere e mettere in ordine con realismo ciò che vogliamo sia concluso con il 2000 e ciò che vo-gliamo iniziare nel terzo millennio.

Questo esige il coraggio di una verifica della nostra vita di comunità cristiana.
La Parrocchia non è la Chiesa, ma una Comunità in cui si realizza la Chiesa Universale in cui vive da Duemila anni il Salvatore Risorto .

Senza pessimismo, pur constatando il tanto bene che c'è nella nostra par-rocchia, spesso nascosto e silenzioso, dobbiamo riconoscere che molti di noi vanno verso la perdizione: vivono senza fede, speranza e carità.
Vivono praticamente lontani da Dio, nella ricerca del divertimento, dediti a volte al dio quattrino (attaccati ai beni della terra) e anche infangati nella disonestà.
La bellezza femminile (e disgraziata-mente anche quella maschile) in molti casi anche da noi, è falsificata: eleganza, indipendenza, look vengono considerati ideali di vita e non più semplici segni di una dignità che va cercata in altro.
Diversi vivono l'ipocrisia, recitano… la loro parte con la maschera di cristiani. Fingono bontà, umiltà e giustizia e vita cristiana, ma nascon dono i loro peccati. Chiudono di fatto il loro cuore indurito all'azione della Grazia di Gesù, che nasce per essere accolto nella nostra vita, e rimangono così in un detestabile formalismo.
Cambiano il secondario per l'essenziale. “Dicono e non fanno” o “fanno le loro belle opere per essere ammirati dagli uomini” senza preoccuparsi che le parole più roventi di Gesù sono proprio a riguardo di questa ipocrisia.
Possiamo dire che in diversi di noi c'è tanta superbia unita ad una grande ignoranza religiosa che si fa evidente nello scegliere ognuno di farsi la Religione dell' “Io la penso così” senza preoccuparsi di verificare se la pensa giusta o no.
Appartenere alla Chiesa è spesso un fatto tradizionale o marginale o emotivo (quando mi sento) non un impegno a vivere nella Santità, nel modo in cui Gesù ci chiama.
È quasi normale che, se qualcuno fa osservare uno di questi difetti, succeda una reazione di offesa personale, invece che un'occasione di dialogo e di con-versione.
Propongo che il NATALE 2000 sia l'occasione di toglierci di dosso questo stile, a livello personale ma anche come stile nuovo di comunità.

Fare le analisi in negativo è un lavoro doveroso, ma non per favorire una mentalità pessimistica e piagnona.
La Chiesa a Natale accoglie Gesù: Speranza Nostra e Salvezza del Mondo.

All'inizio del terzo millennio la nostra Parrocchia è chiamata a prendere coraggiosamente una via verso la salvezza. Come?

Anche qui parliamo di passi concreti, non di belle idee. E la buona volontà si è vista in tanti. Direi che la maggior parte dei Castelnovesi soffre a vedere come vanno tante cose, ma non sa che cosa cominciare a fare.

Primo passo: continuiamo a fare tutto il bene che già si faceva: e se ne fa tanto. Nel fare il bene, poi, cerchiamo di Purificare le intenzioni. Infatti spesso si fa il bene senza offrirlo al Signore, senza preghiera, senza farlo assieme alla comunità. Facciamo nostre le intenzioni che la Chiesa propone, ed ogni cosa diventerà espressione di Santità.

Secondo passo: andiamo contro cor-rente. Cerchiamo di fare tutto ciò che esprime unione, comunione, anche a costo di rimetterci in efficienza. Si farà più visibile la famiglia, la Parrocchia, il paese, e si ridurrà l’istinto a frazionarsi, a rendersi indipendenti a ogni costo.

Terzo passo: proviamo a ricostruire la famiglia. La famiglia è fatta di dipen-denze non di indipendenze: il bello della famiglia è dipendere dal papà, dalla mamma, dai figli, dai nonni... solo così si può parlare di amore che unisce. 
La famiglia non è l’istituzione da cui dobbiamo difenderci per essere noi stessi; ma l’istituzione che, per amore, volentieri serviamo fino a non avere più niente di nostro.
Ricostruita questa, sarà facilissimo ricostruire le altre istituzioni, compresa quella dello stato.
Proviamoci e facciamo della Parroc-chia del Terzo Millennio l'officina di chi vuole ricostruire la famiglia per-ché è questa l'invenzione di Dio per creare nell'umanità: UN POSTO PER IL SALVATORE.


Auguri dunque a tutti di
Buon Natale
e
Gioioso Anno Nuovo
del Terzo Millennio
don Franco

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