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Nostalgia

Castelnuovo sorge a circa metà strada tra il capoluogo piemontese ed Asti, sulla strada del Monferrato. Pittorescamente addossato sul declivio di una collina, sullo sfondo di alti e ameni poggi, si estende al piano della zona commerciale ed industriale e nel nuovo rione cosparso di moderni fabbricati, offrendo a chi giunge da Moriondo un sorprendente colpo d'occhio. Al suo apparire, il Castelnovese che ritorna al suo domicilio, sente aprirsi il cuore ad un sospiro di sollievo. Passando davanti al camposanto che ospita i suoi avi, prova un senso di mestizia e di pace, specialmente la sera dopo il tramonto, mentre la luminaria veglia sulle case e crea quell'insolita malinconia che invade ogni cosa. È un fulmineo tuffo nel passato in cui affiora nella mente l'eco indelebile della propria infanzia e il rimpianto di una vita terrena troppo breve e irta di troppo lunghe contese. Ma proprio allora ognuno sente di amare maggiormente Castelnuovo, la propria casa, la famiglia, il prossimo, nonchè il desiderio di incontrarsi con qualche paesano, alla ricerca di calore umano che lontano difficilmente può trovare.

I profili dei tre campanili dominanti sul paese e confinanti col cielo rappresentano l'immagine più cara della nostra piccola patria di nascita o di adozione, essi ci seguono ovunque durante tutto il corso della vita. In particolare quello più familiare della Madonna del Castello rimase impresso nella mente e nel cuore degli emigranti castelnovesi che intorno al novecento lasciarono le loro case e i loro cari. Costretti dalla crisi economica che incombeva in Italia, e ignari degli imprevedibili disagi che li attendevano, se ne allontanarono per cercare fortuna nelle lontane terre d'oltremare. Molti vi trovarono dollari, ma forse persero un poco di se stessi, e non ritrovarono la via del ritorno, pur conservando nel loro intimo i motivi del noto canto popolare dialettale che esaltò i sentimenti nostalgici del momento magico della loro partenza.

E il momento del rimpianto sta per giungere anche per me che sto per accomiatarmi da queste pagine; e con esso permane il rammarico di non aver saputo penetrare più a fondo e svelare più dettagliatamente i segreti di lontani e oscuri eventi della nostra amata Castelnuovo. Mi conforta tuttavia la speranza di aver fatto cosa gradita ai miei concittadini.

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